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La mela nella cultura Celtica

La mela nella cultura celtica

Secondo l’antica cultura celtica ogni albero che viveva sulla terra aveva una doppia funzione: o era carico di poteri magici, o serviva da dimora per le fate che abitavano le foreste e i boschi.

I Celti solevano quindi dividere gli alberi a gruppi, secondo l’importanza ricoperta da questi poteri: gli alberi più “potenti”, quelli cui si dovevano maggior cura e rispetto erano (nell’ordine): la quercia, il frassino e il biancospino. Subito dopo venivano gli alberi da frutto, primi fra tutti il melo e il nocciolo, seguiti da: ontano, sambuco, agrifoglio e salice.

Questa divisione però non era “fissa” anzi, le diverse epoche e territori che hanno fatto parte della cultura celtica, hanno fatto proprie le proprietà dei diversi alberi, sovvertendo spesso l’ordine generale, tanto che, per esempio, nell’ Isola di Man la frase “l’abero delle fate” denota il sambuco.

L’importanza degli alberi nella cultura celtica è testimoniata anche dall’oscuro poema medievale “La battaglia degli alberi” (Cad Goddeu), interpretato come importante eredità delle tradizioni druidiche.

 

 

L’albero del Melo è al centro di numerosi riti e cerimonie raccontati dalla mitologia, dalle leggende e dal folklore di questa particolare cultura.

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